Le performance estive dell’indice FTSEMIB.

E’ interessante notare come nell’ultime tre settimane la sovra performance del FTSMIB, rispetto agli indici principali  DAX/DOW, sia ragguardevole (siamo ad un +6/7 % sul DAX).

Considerando che dal 2008 il nostro mercato va molto peggio degli altri a causa dei problemi di finanza pubblica, ai pessimi dati economici ed alle scarse performance dei governi, non è chiaro su cosa poggi questo improvviso miglioramento in periodo feriale. A cercare bene tra i numeri qualche segnale di rallentamento della caduta si coglie, ma da questo ad ipotizzare modifiche nelle aspettative economiche Italiane il salto logico è quanto meno azzardato.

E’ sempre saggio seguire i trend di mercato ma quando si tratta di borse deboli e marginali come quella di Milano è bene tenere gli occhi aperti, bastano poche ore per vedere gli scenari totalmente modificati.

La prossima vittima dell’euforia.

Anche questa settimana prosegue il nirvana dei mercati azionari globali in preda agli abbondanti allucionogeni forniti dalle banche centrali di tutto il mondo, un dato più di tutti identifica la situazione: i listini americani non subiscono battute d’arresto degna di nota da sei mesi !

Il fatto più interessante è la partecipazione incondizionata dei titoli, azionari ed obbligazionari,  Italiani  al rally infinito.

Nonostante il nostro paese vanti un debito pubblico al 130% del PIL, prospettive di crescita nulle e situazione politica precaria riesce a pagare interessi storicamente bassi sul debito di nuova emissione e vede il listino azionario in crescita del 50% dai minimi del 2012; in sostanza i mercati che qualche mese fa ci davano per falliti si sono ampiamente ricreduti e,  incuranti del peggioramento di  bilancio, concedono credito illimitato; indubbimente una sterzata poderosa …….

Il problema che ora si para di fronte ai professionisti che hanno gonfiato a dismisura i mercati con il denaro regalato dalle banche centrali è come confezionare il pacco e passarlo alla gente comune, quella che i risparmi di una vita li mette in gioco davvero. Usualmente coinvolgono nel gioco i media, che controllano, magnificando l’inarrestabile attrattività delle azioni, e gli “analisti finanziari” che sentenziano come le azioni siano sottovalutate anche se sono ai massimi storici.

Questa volta però sono in difficoltà, l’uomo della strada è frastornato dalle tasse e confuso da messaggi che parlano di disoccupazione, recessione, debiti pubblici insostenibili;  non riuscendo a riconciliare la vita reale con il paradiso finanziario tiene fermo il suo denaro, con quali espedienti lo coinvolgeranno ??

Lo scenario monetario Europeo

Perdurando la distonia tra l’andamento dei mercati finanziari, con borse al rialzo e tassi/spread in netto calo, e l’economia reale che peggiora continuamente,  sale la pressione politica sulla BCE perchè  “faccia qualcosa” per aiutare la crescita economica Europea accodandosi alle altre banche centrali del mondo. Ci si attende nei prossimi giorni un annuncio da parte di Mario Draghi del taglio dei tassi di rifinanziamento o operazioni straordinarie per aumentare ulteriormente la liquidità sui mercati.

L’esito non è scontato in quanto la BCE, più volte, ha ribadito che lo stimolo all’economia non è nel suo mandato istituzionale ed è intervenuta massicciamente solo quanto ha ritenuto essere in pericolo la stabilità finanziaria dell’area Euro; questa volta le cose potrebbero andare diversamente, vediamo perchè:

  • Nei paesi ad alto deficit/debito (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, etc) le politiche di rientro dal deficit eccessivo hanno in qualche modo migliorato il deficit ( non il debito) ma devastato l’economia reale creando i presupposti per un rivolta sociale che ha nel mirino l’euro e l’Europa e si traduce nello sgretolamento della fiducia verso la costruzione economica e polica dell’Europa unita.
  • La crisi inizia a colpire anche i paesi “virtuosi” del nord Europa ed in particolare la Francia, rendendo possibili alleanze ampie di contrasto alle intransigenti posizioni tedesche.
  • La commissione Europea, che  sente la pressione delle opinioni pubbliche ed osserva preoccupata i successi elettorali dei partiti anti euro, dietro la facciata intransigente ha già iniziato a concedere a molti paesi deroghe ai piani di rientro, allungandoli ed ammorbidendoli.

In questo mutato ambiente politico la BCE potrebbe sentirsi autorizzata e supportata nel prendere decisioni di politica monetaria non ortodosse senza il timore di perdere la sua autonomia.

Le conseguenze per gli investitori possono essere importanti dato che uno nuovo atteggiamento pro-crescita, coniugato a credibili piani di rientro dal debito  nel medio periodo,  possono mutare rapidamente il sentiment di fiducia sui mercati e innescare grandi flussi di denaro dai paesi del nord Europa, che offrono rendimenti nulli, a quelli del sud che, nonostante i grandi progressi fatti, offrono ancora rendimenti attraenti.

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romanzo a puntate di Ben Apfel

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semplicemente un piccolo drago che cerca di restare vivo sui mercati finanziari